Ecco la recensione che è apparsa su Il Giornale della Musica on line sulla Bandabardò, concerto del 14 febbraio 2009 a Pordenone. 

Bisogna ammettere che a un loro concerto si va sul sicuro: due orette piacevoli tra chiacchiere, musica e ballo sono garantite. La band si presenta sul palco con la formazione consolidata che vede Enrico Greppi alla chitarra acustica ritmica e alla voce, Alessandro Finazzo alla chitarra, Marco Bachi al contrabbasso e basso, Andrea Orlandini alla chitarra elettrica e alle tastiere, Alessandro Nutini alla batteria e Jose Ramon Caravallo Armas alle percussioni e alla tromba. Il tour che li sta portando in tutta Italia segue l’uscita di settembre 2008 del nuovo disco “Ottavio”, curiosamente strutturato come un dramma teatrale in quattro atti sulla vita dell’antieroe Ottavio, maschera dell’innamorato nella commedia dell’arte, che nella vita è alla ricerca di amore e felicità. Si comincia con il brano “Uomini celesti”, attorno a me il pubblico già balla con gran sorrisi (anche le signore non più tanto giovani che mi stanno davanti). Dopo il brano “W Fernandez” le mani sono tutte su, basta un piccolo cenno del cantante perchè la partecipazione non manca e così sarà per tutta la durata del concerto. Il repertorio spazia tra i passati album “Fuori orario”, “Tre passi avanti”, “Se mi rilasso…collasso”, “Mojito football club”, per citare i più conosciuti, ma ovviamente non mancano i pezzi tratti dall’ultimo disco. Il gruppo mette in scena una vera e propria narrazione con tanto di costumi scherzosi per fare da preambolo al racconto musicato della vita di Ottavio, dall’infanzia (“Bambino” e “Timido tango”) passando per le cattive compagnie (“Lilù si sposa”), l’amore (“Senza parole”) e la fuga (“La vedova Begbick”). Quando partono le prime note applausi e urla accolgono tante delle canzoni che sono ormai simbolo della Bandabardò, “Filastrocca 2”, “Ubriaco canta amore”, “Mama nonmama”, ma anche il piccolo tributo a De Andrè con “Un giudice”, cantata dal pubblico emozionato in coro. Dopo il bis e un finale danzerino, le persone che gremiscono il locale si diradano contente e di certo ci saranno numerosi coretti in macchina al ritorno…