“Dormeeeee?” chiede l’allegro vecchietto dall’altra parte della strada, urlando.

“Eh, quasi” rispondo io, per non ferirlo, mentre penso che sì, stava dormendo beato finchè tu non gli hai urlato nell’orecchio e ti sei precipitato qui a spizzicargli le guanciotte. E’ stata una notte difficile, ma per fortuna non accade spesso e in questo, devo dire, siam fortunati. Essendo dunque questa stata una notte difficile, non si riusciva a trovar un modo di far dormire il pupo stamattina, e per fargli recuperare un po’ del sonno notturno perduto il vecchio metodo del passeggino distrattore aveva funzionato ancora una volta. Tutto ciò prima di incontrare il simpatico vecchiardo, tuttavia sorvoliamo sugli amabili passanti che sempre riservano sorprese e a volte non deliziose: non sono di quelle che a punto croce sul bavaglino scrivono “Guardare ma non toccare” col simbolino del divieto, e vi giuro che ne conosco, solo che a volte non avresti voglia di incontrare nessuno, semplicemente, e goderti la tua passeggiata tra i campi in silenzio o con sottofondo di gorgheggi o con i nostri discorsi sui paperi, ecco.

E ripenso agli amici che hanno confessato nei primi mesi di vita del figlio di averlo portato in giro in macchina, stremati, pur di farlo dormire. I genitori stanchi sono capaci di tutto, forse perché connettono anche poco, ma non li giudico perchè anche a me è venuto quel pensiero talvolta, sebbene non abbia mai ceduto. Alla peggio, mi son fatta chilometri a piedi spingendo la carrozzina, non lo nego, dunque a ognuno la sua scelta.

Ora che da mesi dormiamo tutta la notte sereni (tranne le nottate di eccezione), mi rendo conto di quanto siano difficili i primi mesi di vita del bimbo, quando il sonno è un optional – solo per i genitori, ovviamente. E quindi, pazienza, se per strada lo voglion salutare a tutti i costi, mi rincuoro e penso che almeno di notte non ci sono passanti.

babypeteysleeping