Al solito, in onestà: andatelo a vedere.

Non mi dilungo sulla storia ma ve la racconto per sommicapi. Robin “Randy the Ram” è un lottatore professionista di wrestling, che vive dei fasti della sua carriera di vent’anni fa, continuando a combattere in piccoli palchi. Pieno di medicine, con l’apparecchio acustico e gli occhiali sente di essere arrivato ormai al capolinea ma di non aver costruito niente nella sua vita se non l’immagine di se stesso, che continua a curare con dedizione. In seguito ad un infarto al termine di un incontro particolarmente intenso, cerca di recuperare il suo rapporto con la figlia che non vede da anni e nel frattempo di instaurare una relazione con una spogliarellista della quale è cliente fisso in un locale.

Mickey Rourke è spettacolare, quasi quasi ci stava l’Oscar. E’ riuscito a emozionare anche me che il wrestling lo trovo poco interessante e non lo ho mai seguito. Il suo personaggio è di poche parole, tutto il resto del significato che scorre sotto le immagini lo si coglie dal suo sguardo e dai suoi gesti…In questo è aiutato dall’ottimo regista Darren Aronofsky che attua scelte di ripresa azzeccate per tutta la durata del film, confermando ancora una volta di essere davvero in gamba soprattutto perchè il tema avrebbe potuto facilmente scivolare nella piattezza.