the_tree_of_life

(ovvero “L’albero della vita”)

Sulla scia dell’entusiasmo che percepivo per il film appena presentato al festival di Cannes, mi son fatta ingannare e son finita a vederlo al cinema. La storia è ambientata in America negli anni Cinquanta, dove una famiglia si forma da un padre autoritario e una madre sensibile e remissiva. Il figlio più grande dei tre che nascono dalla loro unione inizia il suo percorso e prosegue costantemente stretto tra due vie così diverse, incarnate dai genitori, e attraversa numerose fasi della vita tra morte, amore, odio e natura.

Innegabile è la qualità del lavoro, fatto di scene bellissime soprattutto nei piccoli dettagli, uno sguardo insolito sul mondo visto da prospettive inusuali (dal basso,  rotanti, verso l’alto, microscopiche e soprattutto macroscopiche): la fotografia è splendida. Detto questo…il film è noioso, pieno di frammenti che più che dare una visione non lineare della storia la confondono, la complicano inutilmente per cercare il senso della vita fino agli albori della sua nascita e ai dinosauri – sì, dinosauri. Le frasi spesso banali che vengono dette in sottofondo ci starebbero anche, sono pur sempre domande eterne che continueremo a porci (il perchè del dolore, il rapporto tra fede e vita), ma l’eccessivo simbolismo e la volontà di spezzettare una storia in dettagli a volte troppo rapidamente scorsi, mi hanno tenuto sospesa per poco e poi allontanato del tutto la mia attenzione.