Così, ero curiosa. Quelle notizie che in un modo o nell’altro filtrano nelle orecchie e sedimentano, finché un giorno di disperazione in biblioteca – perchè mancano sempre i titoli che mi servono? mi servono ORA – passi la mano tra gli scaffali e quel libro che non è stato rimesso al suo posto ti resta in mano. Ecco, è andata così. Quindi l’ho preso in mano e mi son detta “Ah, è quello che ha scritto il blog e poi gli han chiesto di pubblicarlo in un libro, chissà com’è”.

studio-illegale

Bene per una lettura estiva, vi direi, leggero e scorrevole. Elogio ai siparietti intitolati “Ti offro un caffè”, che come in ogni ambiente hanno i loro temi ma son sempre divertenti. Anche se parla di avvocati, non vi preoccupate, è una lettura carina lo stesso (lo scrivo perchè la prima cosa che mi han fatto notare è che racconta di un ambiente che non piace a molti). Forse l’ho letto incuriosita proprio dal voler capire il motivo che avesse spinto una casa editrice a richiedere la pubblicazione di un blog. Vuol dire che davvero meritava, insomma. Come spesso accade, si forma la polemica su quelli che sono pro e i contrari alle storie contenute nel libro, visto che molto spesso deridono apertamente l’ambiente degli studi legali, ma questi son strascichi che lasciamo ai posteri. Bel coraggio, penso io e chissà, forse se lo è meritato di pubblicarlo sul serio.