Come spesso mi capita non leggo le trame e le schede dei film, ma vengo attratta da elementi apparentemente minori – ma studiati apposta, si sa – quali titolo, immagini o poster, una frase di payoff sulla copertina.
Così mi capita di vedere “Never let me go” che sembrava essere un film sulle complesse relazioni di amore e amicizia di alcuni ragazzi cresciuti assieme in un idilliaco college in campagna, ignari di essere – come si viene a scoprire nel corso della storia – dei cloni, realizzati per donare un giorno non lontano i propri organi. Il tempo e lo spazio sembrano a noi familiari, anche se in realtà non si riesce a definire un’epoca esatta in cui il racconto può essere collocato. E i cloni, avranno un’anima? Saranno capaci di sentimenti veri e di tutta quella miriade di sfumature che compone l’essere umano?
Ti sei mai chiesto/sta perché le nuove generazioni appaiono scialbe e senza voglia di fare un cazzo se non di cazzeggiare in piazza Pazza, fare sega e deprimersi ascoltando musica emo? Ti sei mai chiesto/sta se il fatto di prendere un ovulo e infilzarci dentro uno sperma non producca un effetto chimico e basta? Sei nato in provetta e ti identifichi con tutto ció? Ti hanno rubato l’anima? Non lo so. E non posso affermarlo, pero sono sicuro che un processo magico d’amore in cui due anime si fondono con la volontá assoluta di clonare il loro amore e moltiplicarlo all’infinito non sembra ai miei occhi poter essere paragonato a un spermo+uovo.
Esseri umani de seconda categoria? No. Soltanto esseri con tanto bisogno di amore.
Confido nel potere del Sommo Signore dell’Universo che non sia cosí. Però è antinaturale e antispirituale fare che questo succeda. L’manità si sta facendo stupidamente manipolare da una combriccola di esseri in stato terminale, viva il sole, viva l’acqua, viva i fiorellini e le apine sante, viva i prati e viva la morte.
viva!