Mi è piaciuta una delle letture estive appena terminate, ve ne voglio parlare. Il libro è “Nel paese delle fiabe. La Germania magica e misteriosa dei fratelli Grimm”. Non è un libro per addetti ai lavori, anzi. Si parla dei famosi fratelli Grimm che hanno raccolto le fiabe tra le più famose e amate dai bambini di tutti i tempi, ma con accenni preziosi come piccoli camei, con immagini che raccontano più delle loro figure e dei modi quotidiani che come professori eruditi, alla scoperta della terra che ha dato loro i natali. La scrittura di Simonelli è leggera, allegra, scorrevole e gli argomenti sono tra più vari: dai Wandergeselle, una specie di apprendisti viaggiatori, ai giovani musicisti della BremerSzene, da incontri con professori, autori e persone normali alle origini delle case a graticcio.

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Si riflette anche sulle fiabe, sui loro significati e sull’importanza che hanno nell’immaginario dei bambini ma non solo.

“La fiaba è l’espressione poetica del fatto che ci si trova in un mondo non privo di senso e al quale possiamo adattarci e viverci anche se non siamo in grado di afferrarlo fino in fondo.” Luethi

E mi ha ricordato una cosa molto, molto importante:

“Il per sempre spetta solo ai finali. Finché c’è vita nella fiaba e finché ci sono righe che ci separano dalla conclusione c’è sempre una possibilità. E questa se ci pensiamo è una grande lezione di speranza. E’ come se tutto l’universo avesse l’odore dei bambini in fasce: deve essere accudito aspettando la prossima sorpresa, attrezzati anche per l’inverosimile.”