Si discuteva tra amici qualche sera fa sulla mancanza di tempo libero per le nostre passioni e della fatica che si fa anche solo a occuparsi di piccoli momenti extra lavorativi come tenere un blog, fare un corso di qualcosa che ci interessa, seguire attività varie e conciliare ovviamente il tutto con la famiglia. Argomento che tutti riconosciamo come vero: chi si è letto gli infiniti saggi sulla ricchezza della nostra epoca (che, appunto, è il tempo libero), chi semplicemente vorrebbe uno stile di vita diverso – e vai di discussioni sui massimi sistemi – e chi, d’altro canto, si chiede cosa ce ne faremmo di tutto quel tempo vuoto da doveri. Io qualche idea ce l’avrei, a dir il vero. La discussione potrebbe andare avanti per ore. Già Aristotele comunque, sosteneva che lo scopo del lavorare è il guadagno del tempo libero, e sì che di tempo in più rispetto a noi da godersi durante il giorno ne avranno avuto. Ma forse, per restare sul classico,  a volte è come diceva Seneca: non è che abbiamo poco tempo, è che ne perdiamo molto. Questo include tutte le occasioni nelle quali siamo dove non vorremmo essere anche quando avremmo potuto scegliere, quando non facciamo ciò che ci piace ma ciò che pensiamo di dover fare. E non c’è cosa più triste!

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