Scordavo di dire qualcosa di questo libro, consigliatomi qualcosa come cinque anni fa da un amico. Non è necessario amare la fantascienza o lo stile di P. K. Dick per convenire sul fatto che questo sia un gran libro. Si parla di un futuro (non molto lontano da quello che si sta delineando secondo alcuni scienziati) dove la Terra sarà invivibile a causa di un surriscaldamento, che costringe le persone a vivere sempre con supporto di aria condizionata e protezioni dal calore. Alcuni abitanti del pianeta vengono selezionati per colonizzare Marte, un altro ambiente poco ospitale che induce i coloni a strafarsi di una droga chiamata Can-D, per volare in un magico mondo finto e piacevolmente illusorio. Molti sono gli argomenti toccati, dal consumismo all’idea di Dio e tutto ruota attorno al mitico Palmer Eldritch, del quale, sino alla fine, non si capisce un granché. Se non che a Dio è arrivato veramente vicino…

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Il bello del romanzo è che quando lo hai finito, ti vien voglia di rileggerlo dall’inizio perchè è come un circolo che continua a ripercorrere lo stesso tragitto, ancora e ancora, come sembra accadere a volte nella vita.