Se siete appassionati di Edith Piaf, vedetelo. Ma anche se non lo siete.
Che dire, il documentario (un po’ lungo, effettivamente, tuttavia doveroso) raccoglie i fatti salienti della vita di una cantante che ha segnato la sua epoca, in Francia e nel mondo, molti dei quali credo siano sconosciuti ai più o quantomeno alla mia generazione. Tra miseria e fortuna, è il ritratto di una donna tenace e talentuosa che non può lasciare indifferenti. La protagonista, Marion Cotillard, è davvero perfetta in ogni momento (l’interpretazione le ha valso l’Oscar come migliore attrice), e la fotografia merita una sottolineatura poiché in certi momenti è poetica e riuscitissima. Se già prima canticchiavo il motivo de “La vie en rose“, adesso mi ci vorrà un po’ per passare ad altro… (“Non, je ne regrette rien” è foneticamente molto più impegnativa!)
Io che vado tuti i giorni in fabrica, mi piace pensare che Edith è un mito, perche sennò mi scade il mito eh! e allora mi ascolto le canzoni con il mi uolk men e mi fa felice. perche in fabrica è dura ne! e poi c è il capo che rompe, il collega che rompre, la sirena che rompe…beh, io con Edit nel uolk men mi scordo di tuto. sono felice e alora mi vado a vedere il film!ciao