Al di là di tutto, polemiche e pregiudizi, sarebbe una bella cosa leggersi questo libro. E vedere il video, poi. Ma leggerlo anche con atteggiamento critico, come è giusto che sia, e solo dopo commentarlo. Il lavoro della Zanardo ha molti pregi, se non altro ci mette di fronte alla realtà televisiva (e non) che ogni giorno ci troviamo davanti agli occhi cui, spesso, siamo troppo assuefatti per riconoscere nella sua vera natura. Non essendo una grossa fruitrice del mezzo, ancora riesco a mantenere il distacco necessario per avere gli occhi puliti mentre la guardo, così mi succede anche per le pubblicità e le riviste e tutti i luoghi dove il corpo – specie quello femminile – viene svenduto per un tubetto di crema. Qui non si tratta di femminismo vecchia maniera, ma soltanto di riconsiderare il ruolo che ci hanno appiccicato addosso, i modelli che ci vengono proposti e i desideri che tutti sembriamo avere: essere e avere tante bamboline simili tra loro che dicon solo di sì. Che tristezza. Suggerisco dunque, se possibile, astinenza controllata dai programmi spazzatura che farebbe sempre bene, e un po’ più di consapevolezza nell’essere recettori dei messaggi che ci bombardano ogni giorno, ovunque: a casa, per strada, al lavoro… Difficile, lo è, come tutti i cambiamenti necessari. Ma impossibile, no.

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