Ebbene sì! Me l’ero ripromesso e sono andata a vederlo (dopo l’ultima esperienza ho prenotato i posti nella microsala, tiè).

Piccolo riassunto: Walt Kowalski (Clint Eastwood) è un vecchio burbero reduce dalla guerra in Corea che vive nel Michigan in un quartiere ormai totalmente multietnico dove di bianco americano è rimasto solo lui. Si troverà ad affrontare l’inevitabile confronto con i vicini di casa e una cultura a lui totalmente estranea, che rapidamente, però, lo coinvolgerà e lo assorbirà facendogli incontrare due giovani coreani, fratello e sorella, che cambieranno il suo modo di vivere e agire.

Vi assicuro che il vecchio Eastwood ha saputo costruire una trama e una sceneggiatura di grande forza, ma anche di un’ironia e schiettezza disarmanti. Si ride un sacco durante il film, perché solo lui si può permettere certe battute da pistolero moderno e le sue espressioni magistrali inequivocabili creano momenti di comicità irresistibili. Come da copione si piange anche, e sono trattati dei temi che toccano il cuore del nostro vivere di persone singole e di comunità. Gran film, davvero. Mi chiedevo anche quanto saliranno le quotazioni della Gran Torino…