Mesi fa a una manifestazione mi son imbattuta in librettini ben strani, fatti di carta delle cassette di frutta al cui interno i fogli erano ricavati da ordini di una ditta ortofrutticola. Curiosissimi oggetti che con piccola indagine scopro essere opera di riciclaggio inteso come ripensamento dell’utilizzo di un oggetto. Lodevole.

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Questo gruppo di giovini si propone uno scopo interessante: rielaborare l’idea di utilizzo di materiali destinati all’immondizia, derivati dalla dismissione di fabbriche di vario genere. Così un po’ di carta da macero composta da bolle di trasporto diventa un bloc-notes dal design accattivante, realizzato interamente nel luogo di origine (in fabbrica).

“Ciò che ha spinto e spinge lo staff a investire le proprie forze e le proprie idee in tale progetto è la consapevolezza che l’efficacia di qualunque azione, istituzione e metodo (compreso il meccanismo del mercato) vada giudicata in base alla capacità di promuovere la libertà umana (Amartya Sen).”  Bravi!