Un film che non è da Natale e la solfa dei buoni sentimenti, ma che ha un’asprezza e che ispira allo stesso tempo tenerezza, che posso solo consigliarvelo, tanto Natale è pure passato.

Vincent Gallo è praticamente il tuttofare in questo film: regista, sceneggiatore, protagonista, crea anche la colonna sonora suonata da lui. Che dire? Gli è riuscito tutto alla perfezione!

La prima volta che lo vidi ero ancora all’università, il film infatti è del 1998. In sintesi, la storia racconta di Billy Brown, un ragazzo nevrotico che si fa cinque anni di carcere al posto di un altro tizio, per saldare un debito di gioco che si era creato in seguito a una scommessa sportiva che non era in grado di coprire. Quando esce di prigione, Billy, che aveva sempre nascosto il fatto ai genitori, per andarli a trovare sequestra una ragazza (Christina Ricci) e si fa portare dai suoi, prima di compiere il gesto che si era prefisso, cioè ammazzare il giocatore che aveva sbagliato il tiro e aveva fatto perdere la squadra su cui Billy aveva scommesso.

Non vi dirò come procede e termina, ma solo che Vincent Gallo interpreta questo personaggio dolce e pazzo in modo che ti affezioni a lui dal primo istante. Rende il pubblico partecipe di pensieri e fatti utilizzando escamotage narrativi inusuali con sequenze indovinate, così da creare un legame fin dalle prime scene. La storia è davvero ridotta ai minimi termini, e questa sua semplicità scarna viene farcita da altri dettagli, dai dialoghi e dai gesti che offrono un quadro della squallida situazione in cui Billy è immerso, ma la vita, si sa, ogni tanto può sorprenderti.