Qualche tempo fa sono riuscita a vederlo, dietro consiglio di saggia persona: vuoi per i motivi che da sempre mi appassionano (libertà di pensiero, filosofia, emancipazione della donna, uso politico della religione…), vuoi per una ricostruzione storica e scenografica meravigliosamente precisa e di effetto o anche solo per il messaggio importante che veicola, questo film merita davvero di essere visto.

agora

Amenábar racconta dell’Egitto nel 391 d.C., quando la filosofa Ipazia conduceva le sue ricerche compiendo incredibili scoperte sul moto degli astri. Nella trasformazione che stava avvenendo all’epoca dal mondo religioso pagano a quello cristiano nascevano molti scontri che coinvolgevano le nuove chiese e varie sette emergenti, tra le quali una delle più sanguinarie, quella dei “parabolani”, usava la violenza come metodo principale per imporre le proprie convinzioni religiose (come accade tuttora nel mondo moderno e civilizzato, anche se gli attori sono diversi). Ipazia e il suo gruppo di discepoli cercano di salvare il loro tempio della saggezza, la biblioteca che raccoglieva tutto il sapere frutto dei secoli precedenti, dalla distruzione per mano dei Cristiani. La protagonista è dunque una donna libera e forte, con un modo di conoscere il mondo attraverso la filosofia che da quel periodo in poi non verranno più tollerati nel nuovo modo di intendere la società e i suoi costumi.

Sì, mi sono commossa. E ho riflettuto. E continuo a pensare che la storia si ripete sempre uguale, nei secoli dei secoli, amen.